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Difesa da Cyberbullismo: Riappropriarsi della Sfera Privata

Ogni giorno leggiamo e sentiamo notizie di ragazzi che si tolgono la vita a causa del cyberbullismo, è diventato quasi un fatto quotidiano. Giovani che pubblicano sui social il loro disagio, i problemi che affrontano, raccontando il proprio percorso o semplicemente sfogandosi, e finiscono sommersi da commenti cattivi, crudeli, violenti. È una realtà triste e, purtroppo, sempre più diffusa.

Bisogna intervenire su più Fronti

Diciamolo chiaramente: affrontare un problema così complesso non è possibile intervenendo soltanto in una direzione. Serve agire su più fronti

  • Famiglia
  • Educazione al rispetto altrui
  • Divulgazione Sociale
  • Sostegno psicologico per le vittime
  • Responsabilità legali per i bulli anche se minorenni
  • Applicazione seria della legge in vari contesti

Ma c’è un altro aspetto che spesso viene sottovalutato, e voglio parlarne chiaramente:

  • La necessità di riappropriarci della nostra sfera privata.

Mi spiego meglio, perché non voglio che passi il messaggio sbagliato. Quando dico che dobbiamo riappropriarci del nostro spazio privato, non intendo assolutamente dire che la colpa è delle vittime che hanno scelto di condividere i propri sentimenti o problemi online. Questo va detto forte e chiaro: la colpa è sempre e solo di chi offende, diffama o istiga qualcun altro.

Però, c’è un però. Questa battaglia contro il cyberbullismo non può essere vinta usando una sola arma. Certamente dobbiamo individuare, condannare e punire chi offende, diffama o addirittura istiga al suicidio. Ma è altrettanto importante che chi sceglie di condividere la propria vita online, soprattutto quando parliamo di temi delicati, abbia consapevolezza dei rischi che corre.

Parlarne pubblicamente aiuta, ma attenzione!

Negli ultimi anni, l’idea di cosa sia “privato” si è persa completamente. Ormai sembra normale mettere in piazza tutto: gioie, dolori, ansie, conquiste personali. È comprensibile, certo. In parte è anche dovuto al bisogno di “riconoscimento” dagli altri che tutti noi abbiamo, chi più chi meno, in parte questo bisogno di esprimersi sui social, di condividere i propri disagi e ricevere commenti dagli altri, può essere legata a quella che si chiama Online Disinhibition Effect (in italiano, Effetto di disinibizione online). Si tratta di un fenomeno psicologico che spiega perché online tendiamo a comportarci in maniera più libera, aperta o disinibita rispetto a come faremmo faccia a faccia. Concetto introdotto nel 2004 dallo psicologo John Suler che aiuta a capire meglio perché certe cose che non diremmo mai di persona diventano invece facilissime dietro a uno schermo.

Parlare online dei propri disagi o del proprio percorso può essere un ottimo modo per non sentirsi isolati, per trovare sostegno, e non avere di fronte un interlocutore diretto rende tutto più semplice. Tantissimi creator e influencer, ad esempio, affrontano ogni giorno temi legati all’identità di genere, trovando molti sostenitori e incoraggiamenti online.

Bene, giusto così. Ma ricordiamoci sempre che c’è anche un lato oscuro.

Il lato oscuro della Rete e dei Social

Siamo in un periodo storico in cui è facilissimo esprimere idee e sentimenti, ma altrettanto semplice è criticare, giudicare, offendere, diffamare. È diventato troppo facile, perché pochi pagano davvero le conseguenze di quello che scrivono nascosti dietro uno schermo. E non possiamo più permetterci di ignorarlo. In questo scenario bisogna ricominciare a educare tutti, giovani e adulti, all’uso corretto degli strumenti digitali. Dobbiamo imparare di nuovo a proteggere noi stessi, insegnando cosa vuol dire avere un limite oltre il quale certe cose non devono essere condivise pubblicamente.

La Responsabilità degli specialisti

So bene che molte persone che utilizzano i social per esprimersi sono anche seguite da terapeuti, psicologi, coach e specialisti vari che li supportano nelle fasi difficili della vita. E allora voglio richiamare proprio questi specialisti a una responsabilità importante: sensibilizzare i loro pazienti al fatto che internet è uno strumento potente, ma può essere pericoloso. I social ti danno visibilità e sostegno, ma ti espongono anche ad attacchi che possono essere devastanti.

Considerazioni Finali

Per quanto sia piacevole condividere con gli altri una gioia, una conquista o semplicemente sfogarsi, dobbiamo tornare a parlare dell’importanza di tenere alcuni aspetti della nostra vita fuori dalla rete. Ripeto, è giustissimo dare priorità assoluta all’educazione al rispetto, condannare e punire chi diffama o istiga al suicidio. Però oggi è altrettanto importante tornare a educare tutti alla difesa personale online, proteggendo la propria sfera privata. Imparare a tutelare il nostro spazio privato online è, a tutti gli effetti, una delle tecniche più importanti per combattere e prevenire il cyberbullismo. Non dimentichiamocelo.

Alcune risorse per approfondire:


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